lunedì 1 dicembre 2008

UN UOMO CHIAMATO BUCO



“Marchino, non mettere le dita in quei buchi che puoi prendere la scossa". Nasce da qui, da questa frase, l'epopea di Jpo con l'elettricità e i buchi in particolare. Aveva poco più di 6 mesi, il riccioluto mediano verzico, quando sua madre proferì queste parole. E il piccolo Marco da allora non ha mai trovato una risposta alla annosa e ridondante domanda: ma i buchi sono pericolosi? Il suo primo tentativo di venirne a capo arrivò pochi giorni dopo, quando in un caldo pomeriggio estivo vide suo padre riposare sul divano di casa completamente nudo. Quella scena, e un dettaglio su tutti, attirò l'attenzio del piccolo Marco che prontamente usò la manina destra per testare le sue convinzioni. Uscito dall'ospedale la sera stessa con la mano rotta Marchino capì che effettivamente andare a sfrugugliare i buchi non era la cosa più conveniente da fare. Quindi sì, i buchi sono pericolosi. Dolorante ma soddisfatto, Marchino si apprestò a vivere il resto della sua vita seguendo quel prezioso insegnamento. Così per tutta l'infanzia Marchino si tenne lontano dalle fogne, dalle gallerie, dalle Golia, dall'hula hoop, dai buchi sull'orecchio, dalle siringhe ma non dalla sambuca di cui era medicamente dipendente. Memorabile la scena al mare in cui Marchino pur di non attraversare il salvagente imparò subito a nuotare fissando il record dei 100 metri stile libero all'età di 6 anni. Una vita serena e piena di soddisfazioni, fin quando all'età di 16 anni Marchino realizzò di essere attratto da dei buchi in particolare. Fu così che in un'altra afosa sera d'estate Marchino si ritrovò nella stessa situazione di 16 anni prima, solo che ad essere sdraiata sul divano non era suo padre.... Fu il panico. Una scossa ormonale, sudori freddi, capelli riccioli che diventano lisci per poi tornare riccioli in pochi secondi, calzoni che si abbassavano da soli, mani ingovernabili... finché Marchino non si decise e mosse la mano. Sinistra però. Fu un'apoteosi, i clacson delle macchine in strada suonarono tutti in contemporanea, i riccioli diventarono dreed, le paure svanirono d'un colpo. Una nuova vita, un nuovo Marco. Alla prima mossa seguì tutto quello che doveva seguire e la storia non fu più la stessa. Finto l'amplesso però ci fula doccia. E il buco. Per il phon. E a Marchino tornarono in mente le parole di sua mamma, ma pensò “che stupida". Andò tranquillo. Una scarica incredibile lo tramortì. Finì all'ospedale con la mano (sinistra) rotta e i neuroni sconvolti. Non toccò più una donna da allora. Usa il phon, gli ha trovato molteplici applicazioni. Verzici, avete capito adesso perché Jpo è l'unico che porta il phon e perché non sa mai come usarlo negli spogliatoi?!??

5 commenti:

Cannone ha detto...

maledetti verzici...di un solo buco siete in possesso:IL BUCIO DE CULO!!!Reeeeeeeeeeeeeeeeeeeds

Anonimo ha detto...

hahaha!!! ma non sono quello della foto!!!
p.s Perchè milluzz hai sottaciuto su chi era quella nuda sul divano!!!! Ormai lo sanno tutti che mi svezzò tua madre!!! e non sono l'unico!!!!

nico ha detto...

dalle verze (e famiglie) c'è sempre da imparare

Anonimo ha detto...

Ora mi è tutto chiaro, anche quello spiacevole incidente sul campo di golf...

Anonimo ha detto...

ah ah, siete tutti fottuti di testa.