giovedì 18 dicembre 2008

Buone feste!

martedì 16 dicembre 2008

IT'S RAINING BALLS



Ragazzi, se non piove stasera alle 22 partita amichevole da katanga con il vecchio metallurg del vecchio mister.
Sicuri presenti: Milluzz, Jpo, Jcn, Kikero, Vespozzao. Boris se non dirottano l'aereo dovrebbe esserci, Paolo ITA è riuscito finalmente a andare in Argentina, Kalonji è stato fermato dall'antidoping, aspettiamo notizie dal Duka e Barman....

INCREDIBILE. LO SCUDETTO - APERTURA 2008 - VIENE ASSEGNATO ALL'INTER

La FICA ha assegnato ai nerazzurri il titolo revocato al Real Verza: per la società di Massimo Moratti è il 16° scudetto. Il patron: "Lo scudetto degli Onesti". Il Duca: "Facciano pure, io non ho scheletri nell'armadio!!!". Capitan Milluzzi: "..a voi Figo a noi la FICA". Valerio: "senza FICA tromberete ancora di meno". Vespozzao: "Pinzo, mi fai fa' n'tarasco??". Pinzo: "io mi chiamo Gemello... pokka madò!!!". I Reds: "Ueh, skip cà truv a vend i'cul....". I Tifosi: "uhhhh!!!".


ROMA, 15 dicembre 2008 - Lo scudetto di apertura 2008 è stato assegnato all'Inter. Lo ha stabilito la FICA, dopo aver recepito il parere della commissione di tre saggi (Fratini Fratini, Cerotto Cerotto e Topo Gigio, NDA) creata per dirimere la questione dopo la non assegnazione del titolo al Real Verza.
Il patron nerazzurro Massimo Moratti accoglie la notizia con grande piacere. "Provo piena soddisfazione - ha commentato Moratti - per l'assegnazione del titolo alla societá e alla squadra che si è comportata correttamente (!?!)". A fargli eco è il magazziniere Fratini Fratini: "Questo è il scudeto dela coretezsa e del rispeto di regole. Un scudeto otenuto di una scuadra che a dimostrato di avere molta buona forza tecnica e spirito importanti".
Scossa e attonità è invece apparsa la società verde-orospento che si è vista togliere di mano l'ennesimo prestigioso trofeo vinto sul campo. "Ricorreremo al TAR" esclama inviperito il presidente Giorgio. "Senza FICA ricorreremo ai TRANS" gli fa da spola il vicecapitano Kalonji.
"Cumpà... tutta sudata la voglio.." esclama perentorio Kikero mentre Lauris gli risponde: "mah serio???" e Barman "Tecredo!!!". Lapidario JPO: "Coff... Coff..!!". E Mentre Paolo ITA tiene a precisare: "Cazzi vostri.. io me ne vado in ferie.. addio!!", viene proprio da JC Nocciolo (pensate, proprio lui!) il discorso più sensato della giornata: "Me n'porta na sega a me... io c'ho da cucinà l'Ocio e la Nana per domani... è capito o no?!?!?".
Abbiamo capito, grazie.




mercoledì 10 dicembre 2008

Tornare in campo!


Amici verzici. Le domande che serpeggiano via sms, via messenger, skype, chat varie e che serpeggerebbero anche su Facebook se ci fosse un gruppo Amici del Verza sono: "Quando si gioca?" e "L'hai sentito Valerio?". Oltre a rilanciare tali domande anche dal luogo dove certe discussioni sono di casa (questo blog), dico: si gioca domani. Se c'è il Baccialona bene, se non c'è organizziamo un'amichevole e cancelliamo per sempre la disgraziata squadra dall'agenda del Real, che tanto il torneo Apertura è andato a puttane. Che dite?

venerdì 5 dicembre 2008

Gli allenatori nel pallone



Che poi alla fine dicono che noi italiani siamo tutti allenatori… mica vero. Dispensiamo solo consigli. Certo che però se poi fai di testa tua, e invece che a destra la dai a sinistra… giù bestemmie che dio fà e la maremma buhaiola. Altro che illuminismo. Noi crediamo nell’unico mo(n)do possibile che è la cazzo di azione che vediamo dai nostri occhi miopi e limitati. C’è una sola possibilità. Una sola verità. E invece un giorno arriverà un profeta anche alla bombonera a spiegare che esistono milioni di possibilità nell’universo. Molte buone e molte cattive. Il profeta si chiama Quelo, ma comunque non credo risolverà molto. In attesa della sua annunciazione, ecco i compiti a casa per la vacanze: leggere Candide di voltèr (non uòlter, quello è un altro) e il Dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo.
Veniamo alla partita. Che impiega un po’ a sbloccarsi. Per la verità impiega pure un po’ a iniziare, con giuste ire di Vespa che dice “oh iniziaaaamo he son già le dieci e mmmezzo”, ma io non lo so imitare bene e ci vorrebbe cicero. Il Verza è nervoso, non costruisce, le azioni si bloccano sempre verso la metà del campo, manco fossimo dei cultori del coito interrotto. Serve una magia, e dio ci ha dato il mago. Che si toglie il cappello e spara una mozzarella che rotola, rotola, rotola fino a finire (con deviazione di Paolo ITA-79, dicono i maligni) dentro la porta avversaria, che neanche se lo aspettava più, né il pallone né la porta. Il soggetto della frase precedente qual è? Boh. Il mago, comunque, è Milluzzi. Lo stesso che segna dopo che il Verza si fa raggiungere da una bella incursione di re farfa che sfugge ad un malaugurato nocciolo. Il quale torna a metà campo a testa bassa pensando, “cazzo se la palla era mia ora me ne andavo e dicevo che non si gioca più. Ecco”. Ma la palla è di fratini fratini e si continua a giocare. E qui inizia la fase della nevrosi più acuta. Vespa che rimane in astinenza (da gol) da oltre 90 minuti un ce la fa più. “Datela in avaaaaanti. In avaaaaanti maremma lurida”. Niente da fare. Nonostante gli sforzi dell’ubiquo Paolo ITA che prova a mettere una pezza in tutte le zone del campo. Anzi, il pepper raddoppia. Quando la palla rotola in porta il duka e kalonji si guardano e non riescono a dirsi niente. Aprono le braccia e fanno spallucce. Come due bambini a cui hanno rubato il gelato. Però forse è l’unico momento di silenzio in tutta la partita. Bisognerebbe prenderci l’abitudine. Spallucce e pedalare. Il duca segue il suo nuovo Verbo, geppo aderisce convinto alla setta e gli serve una palla che non poteva sbagliare (oddio, eccome se poteva, però…). 4 a 2. Dagli spalti si inizia a sentire gridare timidamente “cam-pio-ni, cam-pio-ni”. In realtà erano le putane di fratini fratini che dicevano “fuori dai coglioni”. Ma a noi ci piace sognare. Il resto lo fa vespozzo che torna sul tabellino con due goll (il terzo e il quinto, assist di geppo e del duca) e smette magicamente di lamentarsi.
Finisce. Il verza è campione di apertura. Meritato. Negli spogliatoi si festeggia per 8 secondi, con tanto di bottiglia di acqua frizzante usata come spumante. Roba chic ca cost picc.

PAGELLE

Barman
Alla fine della partita sbraita “seeettte. Sette pompini mi dovete fare”. E la sua prestazione può riassumersi un po’ così. Si impegna più a richiamare (invano, ma non è colpa sua) la squadra ad un minimo di ordine che a parare. Gli entrano due gol, ma la colpa è della difesa in entrambi. Abbandona lo spogliatoio anzitempo, pare per andare dai peppers a riscuotere i sette… insomma anche il voto lo avete capito.
7 Vizioso

Kalonji
È andata a casa con il negro la troia. E lui allora cerca di sfogare tutta la rabbia con la palla. Prezioso in copertura, anche se partecipa alle responsabilità del secondo gol dei reds. Spinge un po’ di meno del solito, ma in compenso grida e scalpita, dà il cuore, mangia il cuore a geppo, spara la palla in tribuna e fa salti volanti.
6,5 Ninja

Paolo ITA-79
Dove lo metti gioca. E sempre bene. Di fronte al pubblico della bombonera gioca prima in difesa, poi a centrocampo e infine in attacco. Poi ricomincia dalla difesa. E così via. Ai peppers viene la nausea. La questione del gol non si chiarirà mai. Mezzo è suo, comunque. È un 7 in tutti i reparti.
7x3=21 Coltellino svizzero (e mezzo gol)

JCN
Un giocatore con due facce. 7 in difesa, dove è pronto e reattivo. Fa recuperi magistrali e prova anche a spezzare la caviglia di re farfa, ma senza riuscirci. 5 in ripartenza. Butta via la palla come se il gioco fosse a chi ce l’ha più lungo. Il tiro. E poi guarda sempre in giù, per essere sicuro che abbia le scarpe ben legate. Lo salva la media matematica e anche la condotta, perché è uno tra i meno nevrotici. Ringrazia Mariastella.
6 Dottorgiechillmisteraid

DDN
Entra in campo con un improponibile asciugamano. Chiede addirittura a vespozzo di portargli una pezza di pile (pail) per coprirsi, che per un attimo sembra che il verza giochi alla staffetta. Tutta colpa del torcicollo. E si vede. Timoroso di testa, obliquo negli stop. Gli vengono solo due cose dritte: un bel piatto teso alla destra del pepperportiere su invito a nozze di geppo e l’ultimo ruggito che offre a vespozzo la palla del 5 a 2.
6 Storto (da leggere “sei storto”)

Milluz
Per essere capitano è capitano. Torna, riparte, tutto con quel suo sguardo da sindacalista un po’ abbattuto. Si inventa un gol che neanche xabi alonso (non è che è tutto per farsi assumere da quel comunista di Benitez?). Ma per smentire le voci che spiegano il gol con una botta di culo ne fa un altro, intero e decisivo. Per ringraziarlo la dirigenza gli regala un corso di aggiornamento in “stop a seguire”, che proprio non gli entrano.
6 e mezzo (gol) Deus ex machina

JPO
Sta pensando di intraprendere un’attività da serramentista per avere sempre a portata di mano i ricambi per l’auto. O forse per chiudere la bocca di kalonji, visto che i due se ne dicono per gran parte del match. Gioca da fermo. A fine partita è lui stesso ad ammettere che fa trecento metri in tutto. Come Baggio a fine carriera. Ma in quei trecento metri fa due assist preziosi. Uno ogni 150 metri. Che media! Sbaglia il gol sulla fine, ma al cronista che lo intervista dichiarerà che lo ha fatto perché fratini fratini aveva già pronunciato le tre parole magiche.
6 (t)assìst man

Vespozzao
“Dio bono verticaliiizza una voooolta”. Chi non se lo è sentito dire, ieri, vuol dire che non c’era. Però vespa non ha tutti i torti. Riceve pochi palloni. Il Verza preferisce perderli a centrocampo. E allora lui perde la pazienza. Dopo lo smarrimento ritrova la via del gol, e non vuole più rischiare di perderla. Così quando immatch finisce sequestra barman e lo costringe a ripassare la sigla di holly e benji. Holly s’allena tirando i rigori, Benji si allena parando i rigori…
6 e mezzo Tom Tom Go!


By DucaDelNord

martedì 2 dicembre 2008

ALL IN



Verzici! Giocatori scaltri e bluffatori, abili e fortunati, forti e calcolatori, ma soprattutto calcolatori, abbiamo la grande occasione. Ci sono 4 partite e abbiamo 3 punti di vantaggio sulla seconda. Un solo obiettivo: vincerle tutte. Abbiamo il campionato in mano, possiamo essere solo noi a perderlo. Iniziamo giovedì, alle 22 a Ostiense, contro quei Pepper che hanno riportato nei giusti ranghi i discolacci barcellonesi. E quale miglior modo per ringraziarli se non una sonore vittoria?? Verzici, torniamo a essere Reali!
Lista convocati (poi decidiamo eventuali turn over...)
Barman
Kalonji
Jcn
KIkero
Paolo ITA
DDN
Jpo
MIlluzz
Vespozzao
Boris

Scrivete gente, scrivete....

lunedì 1 dicembre 2008

UN UOMO CHIAMATO BUCO



“Marchino, non mettere le dita in quei buchi che puoi prendere la scossa". Nasce da qui, da questa frase, l'epopea di Jpo con l'elettricità e i buchi in particolare. Aveva poco più di 6 mesi, il riccioluto mediano verzico, quando sua madre proferì queste parole. E il piccolo Marco da allora non ha mai trovato una risposta alla annosa e ridondante domanda: ma i buchi sono pericolosi? Il suo primo tentativo di venirne a capo arrivò pochi giorni dopo, quando in un caldo pomeriggio estivo vide suo padre riposare sul divano di casa completamente nudo. Quella scena, e un dettaglio su tutti, attirò l'attenzio del piccolo Marco che prontamente usò la manina destra per testare le sue convinzioni. Uscito dall'ospedale la sera stessa con la mano rotta Marchino capì che effettivamente andare a sfrugugliare i buchi non era la cosa più conveniente da fare. Quindi sì, i buchi sono pericolosi. Dolorante ma soddisfatto, Marchino si apprestò a vivere il resto della sua vita seguendo quel prezioso insegnamento. Così per tutta l'infanzia Marchino si tenne lontano dalle fogne, dalle gallerie, dalle Golia, dall'hula hoop, dai buchi sull'orecchio, dalle siringhe ma non dalla sambuca di cui era medicamente dipendente. Memorabile la scena al mare in cui Marchino pur di non attraversare il salvagente imparò subito a nuotare fissando il record dei 100 metri stile libero all'età di 6 anni. Una vita serena e piena di soddisfazioni, fin quando all'età di 16 anni Marchino realizzò di essere attratto da dei buchi in particolare. Fu così che in un'altra afosa sera d'estate Marchino si ritrovò nella stessa situazione di 16 anni prima, solo che ad essere sdraiata sul divano non era suo padre.... Fu il panico. Una scossa ormonale, sudori freddi, capelli riccioli che diventano lisci per poi tornare riccioli in pochi secondi, calzoni che si abbassavano da soli, mani ingovernabili... finché Marchino non si decise e mosse la mano. Sinistra però. Fu un'apoteosi, i clacson delle macchine in strada suonarono tutti in contemporanea, i riccioli diventarono dreed, le paure svanirono d'un colpo. Una nuova vita, un nuovo Marco. Alla prima mossa seguì tutto quello che doveva seguire e la storia non fu più la stessa. Finto l'amplesso però ci fula doccia. E il buco. Per il phon. E a Marchino tornarono in mente le parole di sua mamma, ma pensò “che stupida". Andò tranquillo. Una scarica incredibile lo tramortì. Finì all'ospedale con la mano (sinistra) rotta e i neuroni sconvolti. Non toccò più una donna da allora. Usa il phon, gli ha trovato molteplici applicazioni. Verzici, avete capito adesso perché Jpo è l'unico che porta il phon e perché non sa mai come usarlo negli spogliatoi?!??